Giulia Palladini
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Alcuni testi /Libri
Ho raccolto qui una selezione dei miei scritti: libri, articoli e saggi pubblicati su riviste, online e in volumi collettivi. Questi testi esistono in varie lingue e spesso si sovrappongono, proprio come accade quando i libri cadono da uno scaffale, sul pavimento, e le loro pagine si toccano involontariamente.
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Alcuni temi ricorrenti nel mio lavoro sono l'immaginazione politica, la riproduzione sociale, la dimensione erotica e domestica della produzione artistica. Nella mia scrittura, ho esplorato temi come il rapporto tra lavoro e piacere, la temporalità e gli affett, la storia e l'archivio. La mia principale preoccupazione, nella ricerca come nella scrittura, è riflettere sulla possibilità di resistenza politica, nella produzione artistica e nella vita sociale.
The Scene of Foreplay: Theater, Labor and Leisure in 1960s New York
Evanston: Northwestern University Press, 2017
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Leggi di più...Questo libro, e l'idea di foreplay che ne è alla base, è nato dall' incontro tra due linee di ricerca che hanno costellato il mio lavoro nell'ultimo decennio, procedendo simultaneamente e progressivamente intrecciandosi: un'indagine storica sulla storia della performance nella New York degli anni Sessanta e un'indagine teorica sulle modalità del lavoro performativo nel capitalismo contemporaneo. Con la categoria di ‘foreplay’ mi riferisco a una peculiare modalità di stare insieme e lavorare nelle arti performative, che riconosco come distintiva di un gruppo di artist* attiv* nella scena newyorkese degli anni Sessanta, tra cui Ellen Stewart, John Vaccaro, Ruby Lynn Reyner, Jackie Curtis, Andy Warhol, Tom Eyen, Jack Smith, Penny Arcade. Attraverso una disamina dei materiali d’archivio e una riflessione teorica su questa scena, il libro propone una discussione di peculiari forme di produzione, riproduzione e consumo elaborate nella scena newyorkese degli anni Sessanta, (in termini di esperimenti artistici e performance sociali) leggendole in termini di ‘lavoro d'amore’. Al contempo, il libro riflette su come tale ‘lavoro d’amore’ funzioni, nella scena in questione così come nell’economia delle arti performative contemporanee, da un lato come condizione di eterna "preliminarietà " rispetto il lavoro professionale, e dall’altro come forza di resistenza all'interno dell'economia produttiva, come preludio in cui il valore non è ancora conferito al lavoro. Il libro propone che queste forme della creazione artistica possano essere considerate sia come forme paradigmatiche di lavoro precario che come forme marginali di resistenza alle idee di produttività e professionalità su cui si fonda l’economia capitalista.
The Scene of Foreplay: Theatre, Labor and Leisure in 1960s New York elabora la nozione di foreplay (preludio/preliminari) come proposta teorica per riflettere su una particolare modalità di produzione performativa, esistente al di fuori di strutture di riconoscimento predeterminate, in termini di professionalità, realizzazione artistica e logica dell'evento.
Lexicon for an Affective Archive (ed. con Marco Pustianaz)
Bristol: Intellect/LADA , 2017
Leksykonu archiwum afektywnego (ed. con Marco Pustianaz) Warszawa/Gdańsk: Slowo/obraz/terytoria, 2015
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Leggi di più...Questo libro, e l'idea di foreplay che ne è alla base, è nato dall' incontro tra due linee di ricerca che hanno costellato il mio lavoro nell'ultimo decennio, procedendo simultaneamente e progressivamente intrecciandosi: un'indagine storica sulla storia della performance nella New York degli anni Sessanta e un'indagine teorica sulle modalità del lavoro performativo nel capitalismo contemporaneo. Con la categoria di ‘foreplay’ mi riferisco a una peculiare modalità di stare insieme e lavorare nelle arti performative, che riconosco come distintiva di un gruppo di artist* attiv* nella scena newyorkese degli anni Sessanta, tra cui Ellen Stewart, John Vaccaro, Ruby Lynn Reyner, Jackie Curtis, Andy Warhol, Tom Eyen, Jack Smith, Penny Arcade. Attraverso una disamina dei materiali d’archivio e una riflessione teorica su questa scena, il libro propone una discussione di peculiari forme di produzione, riproduzione e consumo elaborate nella scena newyorkese degli anni Sessanta, (in termini di esperimenti artistici e performance sociali) leggendole in termini di ‘lavoro d'amore’. Al contempo, il libro riflette su come tale ‘lavoro d’amore’ funzioni, nella scena in questione così come nell’economia delle arti performative contemporanee, da un lato come condizione di eterna "preliminarietà " rispetto il lavoro professionale, e dall’altro come forza di resistenza all'interno dell'economia produttiva, come preludio in cui il valore non è ancora conferito al lavoro. Il libro propone che queste forme della creazione artistica possano essere considerate sia come forme paradigmatiche di lavoro precario che come forme marginali di resistenza alle idee di produttività e professionalità su cui si fonda l’economia capitalista.
Lexicon for an Affective Archive è una raccolta di incontri con gli archivi e i documenti, incontri intesi come pratica affettiva e critica coinvolta nella costruzione della memoria.
Alcuni testi / Saggi
Scrivo di arte dal vivo, performance, cinema e arti visive, in dialogo con il lavoro di artist* (come Mapa Teatro, Forced Entertainment, Tara Fateh Irani, Pedro Lemebel) e attraverso indagini critiche su particolari momenti della storia sociale e culturale, come la scena artistica queer newyorkese degli anni Sessanta o la Berlino degli anni Venti. Il mio lavoro si sviluppa con particolare piacere nella forma del saggio e di recente si è concentrato in particolare sull'arte e sulla performance latinoamericana. Mi interessa molto l’uso delle lingue, la questione della traduzione e la politica della contaminazione linguistica.
2023
The Slow Hurry of Figuration. In Things That Go Through Your Mind When Falling: The Work of Forced Entertainment, edito da Adrian Heatfield. Leipzig: Spector Books: 218-231.
2021
Arti dal vivo, arti vive: verso una nuova politica di uso per le parole. In Il soccorso delle parole. Orizzonti di senso durante la pandemia, edito da Eide Spedicato et alii. Milano: Franco Angeli: 126-138.
2020
The Incompletion of the Archive: Estrangement, Anthropophagy and Other Forms of Mishandling. In Mishandled Archive, edito da Tara Fatehi Irani, London, Live Art Development Agency: 232-237.
2019
On coexisting, mending and imagining: notes on the domestics of performance. In A Live Gathering: Performance and Politics in Contemporary Europe, edito da Ana Vujanovic e Livia Andrea Piazza, Berlin: B-Books Verlag: 106-132.
2018
Lógica del preludio: sobre el valor de uso, el gozo y la lucha contra la agonía, tradotto da María Auxiliadora Balladares, Sycorax #1, 7 Dicembre.
2020
Logic of prelude: on use value, pleasure, and the struggle against agony. In Interventions / Contemporary Theatre Review, vol. Issue 29.4: Political Times.
2018
Imagine una fiesta, imagine una revolución: la politica de montaje de Mapa Teatro. In Mapa Teatro: el Escenario Expandido, edito da Marta Rodriguez. Bogotá: Universidad Nacional de Colombia, 669-679.
2015
Mapa Teatro: the Politics of Montage. In Not just a Mirror. Looking for the Political Theatre of Today, edito da Florian Malzacher. Berlin: Alexander Verlag: 141-146.
2017
Il disagio della performance. Per una tecnica poietica del lavoro vivo, Operaviva Magazine,
Aprile.
2017
A Camp Fairy Tale: the Dirty Class of John Waters’ Desperate Living. In The Dark Side of Camp - Queer Economy of Dust, Dirt and Patina, edito da Franziska Bergmann, Ingrid Hotz-Davies e Georg Vogt. London and New York: Routledge: 115-126.
2017
The Rise and Fall of Coney Island: Amusement, Catastrophe and the Dead Fire of Consumption. In Catastrophe & Spectacle. Variations of a Conceptual Relation from the 17th to the 21st Century, edito da Jörg Dünne, Gesine Hindemith e Judith Kasper. Berlin: Neofelis Verlag: 103-113.
2016
Foreplay in Many Axioms. A Theoretical Voguing on Performance, Labor, Pleasure and Multiplicity. In The Art of Being Many: Towards a Theory and Practice of Gathering, edito da Sibylle Peters, Martin Jörg Schäfer, Vassilis S. Tsianos. Bielefeld: Transcript Verlag: 201-209.
2016
Collaboration and Waste, with Erik Göngrich. In Let’s Talk About Work (And Life), edito da Peter Krilles, Jacopo Lanteri e Silke Bake. Berlin: Tanzfabrik: 49-63.
2015
The Weimar Republic and its Return. Unemployment, Revolution, or Europe in a State of Schuld. In Performances of Capitalism, Crisis and Resistance: Inside/Outside Europe, edito da Marilena Zaroulia and Philip Hager. London: Palgrave Macmillan: 15-32.
2014
Taking Time Together: a posthumous reflection on a collaborative project and polyorgasmic disobedience. Un dialogo tra Giulia Palladini e Nora Sternfeld, Cumma Papers #6. Helsinki: Aalto University.
2013
Berceuses et Révolution con Nicholas Ridout, La Vie Manifeste.
2012
Commemorare Ellen Stewart, La Mama: invenzione e custodia di una parentela. Culture Teatrali 21: 233-253.
2012
Per farla finita con la tecnologia. Carmelo Bene e l’indisciplina delle forme mediatiche. In Teatro e Media, edito da Anna Barsotti e Carlo Titomanlio. Ghezzano (PI): Felici Editore: 161-178.
2011
The Amateur Hour: On Value, Personality and the Form of Appearance in the Economy of Attention. South Atlantic Review 75. 3: 59-77.
2011
Queer Kinship in the New York Underground: On the Life and Legend of Jackie Curtis.
Contemporary Theatre Review 21. 2: 126-153.
Alcuni testi / Interviste
The Pleasure of Work and the Work of Pleasure. Conversazione con Jernej Kaluža, in Maska.
2020
Interview with Emma Murray, ospitata da Movement Art Practice Christchurch, New Zealand, August (online).
2020
Intervista di Giulia Palladini con Daniel Lucas, El peligro de los intelectuales es quedarse en el lugar cómodo, Cartón Piedra n. 211, 8 Novembre.
2015
2013
Intervista di Giulia Palladini con Dorota Semenowicz, Afektywne Archiwum. Dwutygodnik. 12 Ottobre.